La cittadina di Torriglia, nell'Appennino genovese, merita a nostro giudizio il titolo di Motor Town italiana per il fatto che, nonostante la vocazione al turismo verde del sito, vi imperano le manifestazioni "culturali" legate ai motori: auto storiche, raduni di moto, ben due rally.
Ora, due precisazioni sono necessarie: Torriglia è un luogo piacevole e tranquillo, e l'amministrazione locale ha dato prova di capacità, dalla differenziata alla scelta coraggiosa di manifestazioni culturali - mostre, opere liriche, letture in piazza - inconsuete per un piccolo centro. Il problema è relativo al sentire comune, cioè a quella maggioranza rumorosa che considera piacevole solo il fracasso, il motore a scoppio, la formula uno... Nel genovese, questo kitsch è accompagnato dall'ipocrita espressione, riferita ad esempio al rally, u porta dinǽ (porta soldi). A parte che forse porterebbe più guadagni una tappa del Giro d'Italia, la questione ci pare essere lo squilibro di investimenti amministrativi e sociali a vantaggio dello svago di massa. Invece, rimanendo nello specifico di Torriglia, ci sono ben altre caratteristiche da esaltare, dai sentieri - Alta Via, un sentiero europeo, il famoso Monte Antola, nonché le splendide ville novecentesche di villeggiatura, notevoli edifici liberty, prodotti locali, un turismo anche da fine settimana che si mantiene su buoni livelli rispetto ad altre località della zona.
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